mercoledì 16 novembre 2011

la scienza per cicogna ... 3

I mesi che passarono dalla prima telefonata all'inserimento in lista d'attesa trascorse tra uno sforacchiamento e l'altro, di mio marito ma soprattutto mio. Eravamo completamente presi, e ci sentivano come se la terapia fosse già iniziata.
Ciò incise sull'umore postinserimento in lista, quando improvvisamente tutto il nostro impegno, desiderio,  si declinò in attesa "pura e dura". Ormai la volontà di divenire genitori era preponderante nella nostra vita, ma a posteriori forse volevamo più di tutto dimostrare che quell'ostacolo saremmo stati in grado di superarlo, noi due lo avremmo vinto a suon di esami (che se dolorosi tanto meglio!!!) e conoscenza data dallo studio forsennato... insomma come se fosse la prova più difficile della nostra vita- e che se ti applichi ce la fai-.
No, ci accorgemmo che non era così, che ora non dipendeva da noi soltanto, ma da un centinaio di altri fattori che per l'80% erano sconosciuti anche all'intera collettività dei medici.
Mio marito poi si sentiva ancora peggio, crescendo in lui il senso di colpa... E fu così che si operò!
Questo successe! Tra i vari esami venne fuori che aveva un varicocele, e dopo avere consultato andrologi e urologi, che in maggior parte e con fermezza sconsigliavano l'operazione perchè reputavano inutile, il maritino pensò bene di dar retta all'unico urologo che < Tanto male non fa, lei sta aspettando... se vuole nel frattempo si può provare> , insomma quello che gli disse ciò che si voleva far sentire.
A settembre 2010 perciò siamo ancora nell'ospedalone a operarci!
Funzionò? Assolutamente no... però intanto...
Così ci trovammo al punto di partenza: l'attesa! Ed erano passati solo 3 mesi dei 18 promessici!

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